Che cosa è il BIC del conto corrente?

Aggiornato il: 21/07/2021
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 21/07/2021

Le cifre del nostro conto corrente compongono un numero prezioso, che usiamo come riferimento per i bonifici bancari, per l’accredito dello stipendio o della pensione, per la domiciliazione bancaria delle varie utenze come le bollette del telefono, della luce e del gas, come riferimento per le carte di credito o di debito e per diversi altri servizi relativi al nostro patrimonio e alla sua gestione.

Parti di carte di credito

Come tale è un numero molto importante, da custodire per fornirlo quando viene richiesto interamente o in una sua parte. Tra IBAN, BIC, ABI, CAB e altre sigle, sono diversi gli elementi numerico che fanno riferimento al numero di conto corrente: nello specifico vediamo qui di seguito che cos’è il BIC conto corrente e a che cosa si riferiscono le altre sigle, per avere un’idea più chiara.

Il numero del conto corrente

Il numero del conto corrente è quello che identifica senza possibilità di confusione il conto che abbiamo aperto in una banca o altro istituto di credito, e di norma si trova nella prima pagina delle comunicazioni bancarie che riceviamo – oltre ovviamente alle copie per il cliente dei contratti che abbiamo firmato – nonché in posizione ben visibile nei servizi di home banking. Pur essendo un numero importante non ha la stessa centralità di altri gruppi di cifre, tra i quali appunto l’IBAN e il BIC. Anzi, come vedremo, è in realtà una parte del codice IBAN, di gran lunga il valore più significativo per l’identificazione del conto corrente.

Che cos’è l’IBAN e come si compone

L’IBAN, o International Bank Account Number, è la coordinata bancaria più importante in assoluto, in quanto è a queste cifre che dobbiamo fare riferimento per la stragrande maggioranza di operazioni che hanno come oggetto il nostro conto (bonifici, accrediti, domiciliazioni e così via). Non è un numero casuale, ma segue regole ben precise stabilite dall’ECBS, l’European Committee for Banking Standards; in altre parole viene formato seguendo le linee guida internazionali stabilite dall’Europa, per facilitare le transazioni e le operazioni bancarie tra i diversi Paesi del continente.

La lunghezza dell’IBAN varia da Stato a Stato: ad esempio in Italia è di 27 cifre o caratteri, in Francia di 22. In comune ci sono però le regole per la sua formazione. I primi due caratteri sono la sigla internazionale della nazione di riferimento, secondo lo standard ISO 3166: come sappiamo, per l’Italia è IT, per la Germania DE, per la Spagna ES e così via. Seguono due numeri di controllo, detti anche CIN europeo, generati cioè seguendo un algoritmo che permette di capire subito se un IBAN è valido o meno (in questo modo si evita anche la possibilità di errori spiacevoli, come ad esempio dimenticarsi uno zero o un’altra cifra all’interno dell’IBAN, senza rischiare che l’accredito di un bonifico finisca sul conto corrente di qualcun altro).

Dopo questi numeri c’è il carattere di controllo, o CIN (Control Intern Number; è sempre una lettera dell’alfabeto). Seguono 5 numeri per l’ABI, ovvero il codice che rappresenta l’istituto di credito (ogni banca ne possiede infatti uno, che viene assegnato dall’Associazione bancaria italiana), 5 numeri per il CAB o codice di avviamento bancario (che invece ha il compito di indicare con precisione l’agenzia specifica o la filiale della banca presso la quale si ha il conto corrente). Infine c’è il numero di conto corrente, formato da 12 caratteri alfanumerici eventualmente preceduti da alcuni zeri nel caso che il numero di caratteri che formano il numero di conto corrente sia inferiore a 12. CIN, ABI, CAB e numero di conto corrente formano il cosiddetto codice BBAN o Basic Bank Account Number, i 23 caratteri che identificano la coordinata bancaria nazionale. 

Che cos’è il BIC conto corrente

Abbiamo parlato fin qui dell’IBAN e dei diversi elementi che lo compongono, il numero con cui siamo più familiari nella vita di tutti i giorni. Non si tratta però dell’unico elemento distintivo del nostro conto corrente, che viene identificato anche da altre sigle.

Tra queste c’è proprio il BIC, detto anche codice SWIFT. Ma che cos’è il BIC conto corrente? Innanzitutto la sigla sta per Bank Identifier Code e fa parte delle coordinate bancarie internazionali. Si tratta di un codice che viene utilizzato nei pagamenti tra conti di diversi Stati, in modo da identificare la banca del beneficiario secondo lo standard ISO 9362.

Com’è formato il BIC conto corrente

Il BIC può essere richiesto per qualsiasi transazione che coinvolga più Stati, ed è quindi necessario conoscere quello della propria banca qualora si lavori all’estero o per l’estero con un conto italiano. È formato da 8 o 11 caratteri alfanumerici, e utilizzato insieme all’IBAN consente di disporre bonifici internazionali. Il BIC è formato da quattro lettere che corrispondono alla sigla della banca, seguite da due lettere per identificare il Paese di appartenenza secondo lo standard ISO 3166, due lettere che rappresentano la città in cui si trova la banca e infine tre caratteri opzionali che rappresentano la filiale. Quando il BIC è di 8 lettere e non 11, quindi, il codice è riferito alla sede centrale della banca e non a una filiale, e viceversa. 

Viene detto anche codice SWIFT (acronimo per Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication); per conoscere quello della propria banca la prima cosa da fare è cercare tra i documenti identificativi del conto, o nella pagina del profilo del proprio home banking; di norma è tra i valori forniti in uno specchietto riassuntivo che comprende anche IBAN, oltre ad ABI e CAB e al numero di conto corrente forniti separatamente. Se non lo si trova, si può visitare il sito ufficiale dell’organizzazione SWIFT e consultare l’elenco. Esistono anche diversi servizi online che forniscono il codice BIC della banca, ma anche se affidabili è meglio riferirsi sempre alla propria banca (chiamando l’assistenza o comunque mettendosi in contatto con il personale della filiale o dell’istituto centrale) oppure al sito ufficiale.

Va segnalato inoltre che esistono anche dei codici BIC che non sono considerati codici SWIFT perché non vengono assegnati direttamente dalla società SWIFT per i pagamenti esteri, ma sono adoperati per le transazioni manuali; possono però essere rifiutati da alcuni sistemi e quindi è necessario, se si vogliono ricevere bonifici dall’estero senza intoppi, rivolgersi alla propria banca e richiedere uno SWIFT BIC connesso alla rete e non un generico BIC. Per capire se il codice BIC che ci è stato fornito è connesso alla rete SWIFT oppure no, basta controllare l’ottavo carattere: se è un “1” è un BIC non SWIFT.

Come effettuare un bonifico internazionale con il codice BIC

Se ci troviamo a dover effettuare un bonifico internazionale, quindi, come si è visto dobbiamo conoscere il BIC del beneficiario: non basta infatti inserire semplicemente il suo codice IBAN (o relativo ad altri standard di definizione delle coordinate bancarie) affinché l’importo arrivi a destinazione. Allo stesso modo, se i beneficiari siamo noi dobbiamo fare in modo di fornire il nostro codice BIC a chi sta per effettuare il bonifico a nostro favore, dopo aver richiesto questo dato alla nostra banca.

Per disporre un bonifico, oltre a rivolgersi direttamente in filiale con le coordinate bancarie del beneficiario, tramite l’home banking dobbiamo cercare l’opzione per effettuare il bonifico internazionale; solo in questo modo, infatti, ci verrà presentata la schermata da compilare dove inserire, oltre all’IBAN, proprio anche il codice BIC.

Attenzione, però: quanto detto non vale quando il bonifico è un bonifico SEPA, ovvero un trasferimento di denaro che avviene all’interno dell’area dell’Euro. In questo caso, infatti, basta indicare solo l’IBAN affinché il denaro arrivi a destinazione, mentre il BIC resta indispensabile con i bonifici fuori dall’area Euro.