

La revisione è una delle scadenze più importanti da tenere a mente per il proprio veicolo, soprattutto quando ha un po’ di anni alle spalle. A differenza del tagliando, cioè il controllo – facoltativo, ma che se non viene effettuato fa scadere la garanzia – della casa madre per esaminare lo stato di usura di componenti meccaniche ed elettroniche, la revisione è obbligatoria per tutti, così come la stipula di un’assicurazione auto: quello che cambia sono i tempi e i modi, a seconda della tipologia di veicolo e della sua data di immatricolazione, come vedremo.
Tutte le auto che circolano per le strade pubbliche devono rispettare alcuni standard di sicurezza e di efficienza, a protezione non solo di chi guida ma di tutti coloro che lo circondano, che siano in strada a loro volta (gli altri guidatori) oppure no (come i passanti). È facile capire che guidare un’auto con i freni usurati è un serissimo rischio per tutti, ed è per questo che lo Stato italiano impone che a intervalli regolari la vettura (e più in genere qualsiasi tipo di veicolo) venga portata in un’officina autorizzata per un controllo approfondito, in seguito al quale i meccanici valutano se il mezzo può continuare a circolare o se per soddisfare i requisiti minimi è necessario qualche tipo di intervento.
Ecco che cosa viene verificato durante una revisione di un’automezzo (o furgone, o autoarticolato e così via):
il funzionamento e l’efficienza dei freni
la fluidità dello sterzo
che la visibilità sia ottimale
il funzionamento dell’impianto elettrico, compresi clacson e luci (anabbaglianti, abbaglianti, luci di posizione, di direzione, di arresto e della targa)
l’usura degli assi, degli pneumatici e delle sospensioni
l’integrità del telaio e lo stato della carrozzeria, compresi ammaccature gravi, corrosioni, etc.) compresi paraurti, parabrezza, specchietti retrovisori e cinture di sicurezza
la regolarità dei rumori e le emissioni inquinanti emesse dal tubo di scarico
il funzionamento dei tergicristalli e lo stato del sistema lavavetri
gli equipaggiamenti omologati
la leggibilità della targa
La regola generale per la revisione auto
In generale, per l’auto la revisione va fatta 4 anni dopo l’immatricolazione, e ogni 2 anni da quel momento in poi. Il termine ultimo è costituito dalla fine del mese della prima immatricolazione. Ad esempio, se l’auto è stata acquistata il 15 marzo del 2018, la prima revisione andrà fatta entro il 31 marzo del 2022, la seconda entro il 31 marzo del 2024, la terza entro il 31 marzo del 2026 e così via.
La scadenza indicata (4 anni dalla prima immatricolazione e 2 dalla seconda in poi) riguarda:
Autovetture e autocaravan;
Motoveicoli e ciclomotori;
Autoveicoli adibiti al trasporto di cose o ad uso speciale e rimorchi di massa complessiva non superiore a 3,5 tonnellate;
Autoveicoli per trasporto promiscuo.
Ci sono però dei veicoli che sono tenuti a effettuare la revisione ogni anno, ovvero:
Veicoli destinati al trasporto di persone con numero di posti superiore a nove compreso quello del conducente;
Taxi e veicoli adibiti a noleggio con conducente;
Autoveicoli adibiti al trasporto di cose o ad uso speciale e rimorchi di massa complessiva non superiore a 3,5 tonnellate;
Autoambulanze;
Autoveicoli destinati al trasporto di cose e rimorchi di massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate;
Veicoli atipici (es. auto elettriche leggere).
Deve essere chiaro che portare il proprio mezzo all’officina per effettuare la revisione non significa in automatico che questa verrà superata, ma proprio perché si tratta di un obbligo di legge l’esame sarà molto scrupoloso, e l’esito non è affatto scontato. Nello specifico, il risultato di una revisione può essere il seguente:
revisione regolare: in questo caso il veicolo ha superato regolarmente la revisione e può tornare a circolare liberamente.
revisione ripetere: in questo caso il veicolo non ha superato la revisione, ma la situazione è per così dire “recuperabile” e quindi è necessario prima di tutto riparare eventuali guasti e porre rimedio alle anomalie riscontrate. Entro un mese è necessario ripresentarsi al controllo e sostenere una nuova revisione. Durante questo lasso di tempo il veicolo può circolare, ma soltanto se si è già rimediato ai problemi e se si è in possesso del certificato relativo rilasciato dall’officina.
revisione ripetere - sospeso dalla circolazione: in questo caso non solo il veicolo non ha superato la revisione, ma i problemi riscontrati sono talmente gravi che è necessario portare subito la vettura dal meccanico. Il veicolo può circolare solo in giornata e per essere portato dal meccanico; in seguito, una volta risolti – se è stato possibile – i guasti, si deve presentare una nuova richiesta di revisione (la circolazione è permessa anche per il giorno della nuova revisione).
Quali multe si rischiano se non si fa la revisione
Circolare con un veicolo non in regola con la revisione è illegale, e comporta sanzioni e multe crescenti man mano che la violazione è più grave, a partire dalla “semplice” dimenticanza. Più nel dettaglio, si rischia:
multa da 169 a 679 euro: per chi circola con un veicolo non sottoposto a revisione alla scadenza prevista.
multa da 338 a 1.368 euro: per chi è recidivo, cioè è sorpreso a circolare con un veicolo che non ha fatto la revisione dovuta più di una volta.
multa da 422 e 1.695 euro e ritiro della carta di circolazione: per chi mostra un attestato di revisione falso alle Forze dell’Ordine.
multa da 1.957 a 7.829 euro: per chi circola con un veicolo sospeso dalla circolazione in attesa dell’esito della revisione.
Da ricordare che chi fa un incidente con la revisione non in regola rischia che l’assicurazione applichi il diritto di rivalsa e quindi chieda un rimborso dopo aver risarcito i danni della controparte.
Non basta recarsi da un meccanico qualsiasi per effettuare la revisione a norma di legge, ma è necessario rivolgersi a una delle officine autorizzate per erogare tale servizio: in Italia sono più di 5.000. In alternativa si può portare il mezzo presso gli uffici del Dipartimento trasporti terrestri (Dtt, ex Motorizzazione Civile). In questo caso bisogna:
aver compilato la domanda di revisione
allegare la ricevuta di versamento di 45,00 euro sul c/c postale n. 9001 intestato a Dipartimento trasporti terrestri, Roma
presentare la carta di circolazione in originale
Il fatto che la revisione sia un obbligo di legge aiuta anche l’automobilista a spendere troppo, infatti la tariffa è fissata con decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e non è possibile, per l’officina, aumentarla (né abbassarla) in autonomia. Il costo della revisione auto presso un’autofficina autorizzata ammonta, tutto compreso, a 65,68 euro, senza ovviamente contare gli eventuali guasti e le anomalie a cui è stato posto rimedio.
La tariffa è suddivisa in questo modo:
45,00 euro il costo per la revisione del veicolo pagata all’officina;
9,90 euro per IVA al 22% sul costo suddetto.
10,20 euro per le pratiche automobilistiche da versare sul conto corrente postale 9001 con esonero IVA ex art. 15, per il servizio pagamento e per l’IVA sul servizio;
1,78 euro per le spese postali.
Un’auto d’epoca non viene sottoposta agli stessi controlli che riguardano una vettura moderna utilizzata tutti i giorni per recarsi al lavoro. Per questo, oltre alla revisione periodica obbligatoria per gli autoveicoli con massa minore o uguale a 3.5 tonnellate e a quella annuale per autoveicoli con massa maggiore a 3.5 tonnellate, taxi, autobus, autoambulanze e veicoli a noleggio con conducente, esistono altre due tempistiche:
revisione biennale: per tutti i veicoli atipici, compresi gli autoveicoli d’epoca
revisione straordinaria: controllo eccezionale che può essere richiesto dall’Ufficio Dipartimento dei Trasporti Terrestri in seguito ad un incidente, con segnalazione a cura della Polizia che accerta l’atto.
Altre disposizioni riguardo alla revisione sono dedicate ai mezzi che si muovono con combustibile alternativo rispetto alla benzina o al diesel, ovvero i veicoli a GPL o metano. Per prima cosa va detto che le bombole di GPL non vanno sottoposte a revisione, ma dopo 10 anni di utilizzo dalla prima immatricolazione vanno sostituite (il costo, in genere, si aggira intorno ai 350-500 euro, anche se varia molto a seconda dell’officina a cui ci si rivolge).
Il discorso è differente per l’impianto GPL, sia che stato montato dalla casa madre che ha prodotto la vettura sia che sia stato aggiunto in autonomia dal proprietario attraverso il mercato aftermarket. Bisogna infatti che funzionino a dovere una serie di componenti, tra cui gli iniettori, il sistema elettrico, le tubazioni, i raccordi, il filtro GPL, il riduttore (da sostituire verso i 100.000 m).
Le bombole a metano hanno invece bisogno di una revisione specifica, così articolata:
bombole omologate secondo la normativa nazionale (DGM): revisione dopo 5 anni dalla prima immatricolazione o installazione dell’impianto
bombole omologate secondo la norma europea (R110 ECE/ONU): revisione dopo 4 anni dalla prima immatricolazione o installazione dell’impianto
bombole omologate secondo la norma europea (R110 ECE/OU) di tipo IV: revisione dopo 4 anni dalla prima immatricolazione o installazione dell’impianto e successivamente ogni due anni. In relazione a questi elementi, la revisione è gratuita.