Reddito di cittadinanza e bonus figlio da 240 euro: le novità dal 2020

Reddito di cittadinanza, bonus famiglia, bonus bebè, assegni familiari, sconti sulle bollette e riduzioni tariffarie: sono le agevolazioni riservate dal 2020 alle famiglie con reddito ISEE più basso. Ecco in cosa consistono nello specifico, chi sono i beneficiari interessati e quali sono i requisiti e le procedure per richiederli.

Reddito di cittadinanza e bonus figlio da 240 euro: le novità dal 2020

Sono tante le novità contenute nella Manovra economica 2020 e nella legge di Bilancio 2020, alcune lascito del precedente Governo, altre frutto di una strategia che mira al rilancio dell’economia e alla ripresa sociale. Si va dal reddito di cittadinanza al taglio del cuneo fiscale, dalla tassa sul contante al cashback, dal welfare a sostegno dei giovani alla riforma sulle pensioni, con il mantenimento della pensione di cittadinanza, la pensione anticipata per le donne e la cancellazione, nel prossimo periodo, della Quota 100.

Per le famiglie con reddito basso saranno previste, dal prossimo anno, tutta una serie di agevolazioni con sconti e riduzioni sotto tanti fronti: bonus famiglia, bonus bebè, rimborsi sul costo delle bollette sono solo alcune delle soluzioni che il Governo metterà in campo per sostenere i meno abbienti. Di seguito il dettaglio di tutti i bonus previsti nel 2020 per le famiglie a basso reddito, ovvero:

  • l’ipotesi di assegno unico per i figli a carico;
  • il bonus bebè 2019;
  • il reddito di cittadinanza in relazione al bonus figli e al bonus 80 euro;
  • le riduzioni e gli sconti in bolletta previsti;
  • le agevolazioni per i meno abbienti e le esenzioni verso determinati tributi;
  • tutte le misure a sostegno delle mamme, dal bonus mamme domani al bonus asilo nido, fino ad arrivare all’assegno di maternità per le lavoratrici e le disoccupate.

Tutte le novità 2020 del bonus famiglia

Nella nuova legge di Bilancio 2020, non sarà presente il nuovo assegno unico per chi ha figli a carico, che è stato posticipato al 2021. Con tale assegno, le condizioni per l’assegnazione di un contributo mensile per i figli a carico, diventeranno:

  • figli a carico di età compresa fra 0 e 18 anni: bonus fino a 240 euro;
  • con figli a carico fra i 18 e i 26 anni: bonus fino a 80 al mese;
  • per i figli a carico di età compresa fra 0 e 3 anni, sono previsti 400 euro per la gestione di asilo nido e baby sitter;
  • per chi ha figli con disabilità sono incluse maggiorazioni che partono almeno dal 40% in più.

A tendere, con l’introduzione del nuovo assegno unico per i figli a carico a partire dal 2021, dovrebbero essere abolite le seguenti misure assistenziali:

  • il bonus bebè;
  • le detrazioni per i figli a carico;
  • gli assegni familiari per chi ha almeno tre figli a carico;
  • il premio e il fondo di sostegno alla nascita.

A proposito di bonus bebè, nel 2019 è ancora possibile farne richieste. Quali sono le condizioni per poter accedere a questa tipologia di agevolazione? Vediamole di seguito.

Bonus famiglia: cos’è il bonus bebè

Il bonus bebè INPS è una particolare agevolazione, che si può richiedere nel 2019, riservata alle famiglie che, entro il 31 dicembre 2019, hanno un figlio o decidono di adottarne o prenderne in affido uno. Il bonus bebè 2019 può essere richiesto da tutte le cittadine italiane, di uno Stato dell’Unione europea, ma anche dalle cittadine extracomunitarie che possiedono un regolare permesso di soggiorno.

Per quanto riguarda gli importi del bonus bebè:

  • sono previsti per le famiglie che hanno un reddito inferiore di 25 mila euro annui, per un valore di 80 euro mensili;
  • chi ha un reddito ISEE inferiore a 7.000 euro riceverà un assegno mensile pari a 160 euro;
  • è previsto un aumento del 20% del valore del bonus nel caso di secondo figlio.

Il bonus bebè si riceve dalla nascita del bambino o dal giorno della sua adozione o affidamento e ha una validità di un anno. Le famiglie interessate devono presentare la domanda all’INPS attraverso una procedura online se in possesso del PIN dispositivo; in alternativa, possono o rivolgersi al numero verde INPS oppure al CAF e ai patronati che si occuperanno di tutta la documentazione e delle questioni burocratiche.

Reddito di cittadinanza e bonus figli

È stato già ribadito che quella di concedere un bonus unico da 240 euro per tutti quelli che hanno figli a carico in questo momento è soltanto un’ipotesi. Si tratterebbe, nei fatti, di una misura che toglierebbe allo Stato 30 miliardi di euro, quindi ad oggi rimane una possibilità sulla quale i tecnici stanno solo lavorando.

Si ipotizza che l’assegno unico per i figli possa partire nel 2021: si tratterebbe di un assegno mensile da assegnare alle famiglie per ogni figlio a carico con età compresa fra il 7° mese di gravidanza e il diciottesimo anno di età. Chi ha due figli a carico prenderebbe 480 euro, chi ne ha tre 720 e via dicendo. Non è stato ancora definito il tetto massimo di reddito ISEE per poter accedere a tale beneficio economico.

Per riuscire a far quadrare i conti, il Governo sta vagliando diverse soluzioni. Fra queste c’è quella di eliminare il bonus 80 euro di Renzi per le famiglie che riceverebbero l’assegno unico, che continuerebbe a essere erogato soltanto ai lavoratori che non hanno figli a carico.

Lo stesso si può dire per le famiglie che ricevono il reddito di cittadinanza, le quali dovrebbero scalare l’importo dell’assegno unico dalla rdc card, perché altrimenti fra reddito di cittadinanza e bonus famiglie alcuni arriverebbero a ricevere dallo Stato somme davvero ingenti che potrebbero portarli a smettere di lavorare e a vivere di sussidi. 

Bonus famiglia: riduzioni e sconti in bolletta

Le famiglie a basso reddito nel 2019 hanno diritto anche a riduzioni sulle bollette di luce e gas. Anche in questo caso, non tutte le famiglie possono avere accesso agli sconti sulla bolletta. I requisiti di reddito ISEE sono i seguenti, validi sia per la luce, sia per il gas:

  • non superare il reddito annuo di 8.107,5 euro;
  • per chi ha più di tre figli a carico, non superare i 20 mila euro annui.
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Il bonus si richiede, in modo gratuito, ai CAF e ai Patronati che invieranno al distributore di luce e/o gas la domanda per diventarne beneficiari.

Le famiglie a basso reddito possono avere accesso anche ad altre tipologie di benefici, fra i quali:

  • il bonus acqua, che dipende dalle scelte che sono state prese dal singolo Comune;
  • l’esenzione o comunque una riduzione sulla TARI, ovvero la tassa sui rifiuti. Anche in questo caso bisogna rivolgersi al proprio comune di residenza per verificare quali sono le conduzioni per usufruire di questa particolare agevolazione tariffaria:
  • una riduzione del canone telefonico da parte del gestore Telecom, che si rivolge con questa forma di sostegno alle famiglie che hanno un reddito di 6.713,94 euro, a quelle hanno una persona che ha una pensione di invalidità civile o di assegno sociale, a chi ha più di 75 anni o laddove il capo famiglia non abbia un lavoro;
  • un’ulteriore agevolazione pensata per le famiglie a basso reddito è il cosiddetto bonus libri, attraverso il quale è possibile comprare materiale scolastico per i figli che frequentano la scuola dell’obbligo. Anche in questo caso, i requisiti per avere accesso al bonus libri 2019 vengono stabiliti dai comuni che impostano il limite di reddito ISEE da rispettare per poter godere del beneficio;
  • per chi ha più di 75 anni e un reddito che non supera gli 8.000 euro all’anno, è prevista anche l’esenzione del canone RAI 2019, per il quale deve essere fatta una richiesta specifica.

Bonus famiglia 2019: misure a sostegno delle mamme

Tornando alla legge di Bilancio 2019 e alle misure che sono state messe in campo per rendere più agiate le condizioni di vita delle famiglie con basso reddito, ci sono altre tipologie di bonus esistenti, alcuni dei quali saranno anche riconfermati, quali il bonus mamme domani 2019, il voucher baby sitter, il buono asilo nido 2019. Scendendo nel dettaglio:

  • il bonus mamme domani 2019 è un premio di 800 euro per le donne che si trovano al settimo mese di gravidanza;
  • il voucher baby sitter è un bonus di 600 euro da utilizzare per pagare una baby sitter nel caso in cui la mamma torni subito a lavoro. Tale misura non dovrebbe essere prorogata;
  • il buono asilo nido 2019, che è stato aumentato di importo e riconfermato per il 2020, è il contributo per pagare i tre anni di asilo dei propri figli; è salito a 1.500 euro per i tre anni della retta.

Bonus famiglia e assegno di maternità

L’assegno maternità 2019 è un bonus che si rivolge alle mamme, lavoratrici o precarie, per un periodo massimo di 5 mesi. Il requisito da possedere per avere diritto all’assegno è quello di essere residenti in Italia e di essere cittadini italiani, dell’Unione europea o extracomunitari, in possesso di regolare permesso di soggiorno.

Ci sono diverse tipologie di assegno per le mamme nel 2019:

  • quello riservato alle lavoratrici che hanno diritto a 3 mesi di contributi per maternità prima del parto del nascituro o dell’arrivo di un bambino che è in adozione o in affido;
  • 3 mesi di contributi spettano anche alle mamme che si sono dimesse o sono state licenziate;
  • le lavoratrici che si trovano in disoccupazione NASPI, mobilità o in cassa integrazione, posso fare richiesta dell’assegno di maternità solo nel caso in cui tra l’ultimo giorno di lavoro e la data del parto, non siano trascorsi più di 9 mesi;
  • le lavoratici autonome che si trovano in gestione separata INPS hanno diritto a 3 mesi di contributi nei 12 mesi che precedono l’inizio del congedo obbligatorio ordinario.

A quanto ammonta l’assegno di maternità? A chi si deve presentare domanda? Si tratta di una cifra pari a 338,89 euro, per un periodo di cinque mesi. La domanda per ottenerlo si inoltra all’INPS telematicamente entro 6 mesi dalla nascita del bambino o dal giorno di ingresso di un minore in adozione o in affidamento.

Per le donne che non lavorano è prevista, invece, una misura differente che prende il nome di assegno di maternità comune. Si tratta di una forma di contributo che spetta alle donne in gravidanza che fanno le casalinghe o che sono disoccupate, le quali non possono far valere le regole valide per le donne lavoratrici. Questa particolare tipologia di assegno non è destinata a tutte le donne, ma solo ed esclusivamente alle mamme che hanno un ISEE inferiore ai 16.995,95 euro, le quali non ricevono altre forme di sostegno previdenziale. Anche questo bonus ha un valore di 388,89 euro, ma si può ricevere solo per un periodo di tre mesi.