Bonus tiroide 2020: chi ne ha diritto e come richiederlo all'INPS

Tra i contributi economici che si possono ricevere sulla base delle proprie invalidità, ne esiste uno destinato ai pazienti che soffrono di patologie legate alla tiroide, noto come “bonus tiroide”. Vediamo in cosa consiste l’indennizzo, in quali casi lo si può ricevere e qual è la modalità che deve essere messa in pratica per inoltrare la richiesta all’INPS. 

Bonus tiroide 2020: chi ne ha diritto e come richiederlo all'INPS

Il bonus tiroide è un contributo economico previsto nel 2020, destinato ai soggetti che affetti da problemi di vario genere alla tiroide e che viene erogato direttamente dall’INPS. In rete si parla di bonus tiroide 500 euro: in realtà l’importo del bonus prevede soltanto un limite massimo di 550 euro per i soggetti che abbiano un’invalidità superiore al 74%. 

La soglia minima di invalidità a partire dalla quale viene riconosciuto il bonus è, invece, il 34%: vengono considerati invalidi civili tutti i soggetti che abbiano minorazioni congenite o acquisite, tra le quali rientrano anche quelle a carattere progressivo, per i quali sussista una riduzione permanente della capacità lavorativa di almeno in terzo. 

Vediamo chi sono i soggetti che possono fare richiesta del bonus tiroide 2020, in che modo e quali sono le soglie di invalidità civile in base alle quali dipende l’ammontare del beneficio economico. 

Le soglia di invalidità civile

La legge italiana prevede che sulla base della percentuale di invalidità civile riscontrata, a prescindere dalla patologia, che può essere di qualsiasi tipo, sono previsti alcuni benefici. Come anticipato, si parte dalla soglia minima del 34%, per la quale si avrà diritto a ricevere ausili e protesi previsti dalla normativa nazionale.

Per quanto riguarda i diritti relativi alle altre percentuali:

  • con il 46% si ottiene il collocamento mirato;
  • con il 51% si ottiene il diritto al congedo straordinario per cure, qualora sia previsto dal CCNL;
  • con il 67% si ottiene il diritto all’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria. Si ha inoltre diritto alla tessera regionale di libera circolazione, con tariffa agevolata, in presenza di un ISEE uguale o inferiore a 16 mila euro.

Chi supera il 75% potrà godere dell’assegno mensile di assistenza, il quale è previsto per i soggetti di età compresa fra i 18 e i 65 che non abbiano un lavoro, pur sempre nel rispetto dei limiti di reddito. Questo contributo non è compatibile con altri redditi pensionistici, ma per chi ha più di 65 anni è previsto l’assegno sociale INPS. 

I soggetti con un’invalidità civile al 100% hanno diritto a ricevere gratuitamente gli ausili e le protesi previsti dalla normativa nazionale e al collocamento obbligatorio nei casi di capacità lavorativa residua. Sono esenti dalla partecipazione alla spesa sanitaria e viene loro concessa gratuitamente la tessera di libera circolazione. Chi rispetta i limiti di reddito e ha un’età compresa fra i 18 e i 65 anni, ha diritto anche a ricevere la pensione di inabilità. 

Ai soggetti ai quali è stata riconosciuta un’invalidità 100+ spetta di diritto l’indennità di accompagnamento: si tratta di soggetti che necessitano dell’aiuto di un accompagnatore a causa dell’incapacità di deambulare o di assistenza fissa, anche per compiere le azioni quotidiane più banali. Una volta superati i 65 anni di età, si ha diritto all’assegno sociale INPS. 

Patologie della tiroide che rientrano nel bonus

Mentre i diritti e le agevolazioni economiche che sono state elencate nel paragrafo precedente spettano a prescindere dalla tipologia di malattia che ha causato l’invalidità, il bonus tiroide 2020 è legato alle patologie che hanno a che fare proprio con la tiroide.

Quelle che saranno valutate dalla Commissione sanitaria al fine di poter procedere con l’erogazioone del bonus, sono:

  • i carcinomi tiroidei;
  • il gozzo;
  • l’ipotiroidismo;
  • l’ipertiroidismo.

Come ottenere il bonus tiroide 2020

La domanda per ricevere il bonus tiroide deve essere in primo luogo inoltrata all’Azienda sanitaria locale poiché la Commissione sanitaria dovrà occuparsi di verificare l’effettiva presenza dell’invalidità. Si dovrà dunque chiedere al proprio medico di base di compilare il certificato introduttivo, che è a pagamento, sul sito dell’INPS

Saranno richiesti i dati anagrafici e dovranno essere indicate tutte le patologie che permetteranno di identificare l’invalidità al fine di ottenere il bonus tiroide. Il medico dovrà:

  • rilasciare la ricevuta cartacea dell’operazione effettuata online;
  • fornire una copia del certificato medico originale, che avrà una validità di 90 giorni. 

Una volta compiuti questi passaggi, si potrà inviare la domanda vera e propria, che dovrà essere trasmessa online, sul sito dell’INPS, oppure tramite un CAF convenzionato. A questo punto sarà indicata la data nella quale si svolgerà la visita medica presso la Commissione ASL.

Al termine della visita, la Commissione invierà presso il domicilio del paziente oppure tramite PEC il verbale di visita, il quale conterrà una copia con i dati sanitari e sensibili, e un’altra copia contenente il giudizio finale e la relativa percentuale di invalidità assegnata al paziente. La domanda per ottenere il bonus tiroide 2020 è compatibile anche con la legge 104.

Le novità sulle pensioni di invalidità 

Sulla base di quanto stabilito dal decreto agosto, sono stati previsti degli aumenti per la pensione di invalidità, il cui assegno mensile è stato portato alla cifra di 651,51 euro previsti per tutti gli invalidi totali. 

Questa novità è stata il frutto di quanto stabilito dalla Corte Costituzionale nel mese di giugno: da quel momento per il Governo è stato necessario mettere a disposizione i fondi necessari a realizzare concretamente l’aumento delle pensioni di invalidità.

La nuova cifra, che sarà erogata per 13 mensilità ai soggetti beneficiari, sarà valida per i soggetti invalidi al 100% che abbiamo superato la maggiore età: sono stati esclusi da questa riforma gli invalidi civili parziali e gli invalidi civili totali che abbiano un reddito superiore a una determinata cifra. Non si dovrà più raggiungere il 60° anno di età per ricevere il contributo economico. 

Qual è la data fissata per l’erogazione di tali somme ai beneficiari? Nonostante i ritardi verificatisi, l’ANMIC (Associazione Nazionale Mutilati Invalidi Civili) ha annunciato che i pagamenti dovrebbero partire prossimamente, quindi la data da segnare sul calendario dovrebbe essere quella del 2 novembre 2020, il giorno ufficiale per il pagamento delle pensioni.

I ritardi nei pagamenti sono stati dovuti fondamentalmente all’individuazione della platea di beneficiari della pensione di invalidità, che ha portato l’INPS a elaborare specifiche liste: oltre all’età, è stato necessario tenere conto anche dei limiti di reddito degli invalidi. 

Il reddito da non superare 

A questo proposito, i limiti fissati dalla legge sono pari a:

  • 8.422,25 euro nel caso di un singolo;
  • 14.396,72 euro nel caso in cui fosse presente anche il coniuge. 

Chi va oltre tali importi non potrà ricevere la pensione di invalidità, anche se è in possesso degli altri requisiti. I redditi ai quali si fa riferimento sono quelli derivanti da lavoro dipendente o assimilato, così come da lavoro autonomo e occasionale, da pensioni ai superstiti e da tutti gli altri assoggettabili ai fini Irpef. 

Non vengono invece conteggiati tra i redditi da pensione di invalidità civile:

  • la rendita della casa di abitazione;
  • l’indennità di accompagnamento;
  • i trattamenti di famiglia;
  • le pensioni di guerra.

La novità in arrivo sulle pensioni di invalidità è stata resa possibile grazie all’intervento della stessa Corte di Cassazione, la quale ha affermato che i vecchi importi erogati dall’INPS per l’invalidità civile erano troppo bassi in quanto “insufficienti a garantire il soddisfacimento delle elementari esigenze di vita”.

La Corte ha così risolto una situazione che andava avanti da troppo tempo, che violava l’articolo 38 della Costituzione e per la quale era stato presentato ricorso da parte della Corte d’Appello di Torino. Quest’ultima aveva ribadito che “ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale“.

Per quanto riguarda le modalità di pagamento della pensione di invalidità, sarà rilasciata una circolare da parte dell’INPS con tutti i dettagli. In generale, sarà possibile come sempre recarsi in posta per ricevere il pagamento in contanti, oppure farsi accreditare l’importo direttamente sul conto corrente

Pertanto, se si fosse alla ricerca di un conto corrente di facile gestione sul quale ricevere la pensione di invalidità, si consiglia di dare un’occhiata alla migliori soluzioni disponibili online tramite la consultazione del comparatore di conti correnti di SOStariffe.it.

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